Atrio
terreno nel palagio reale, dagli archi del quale si scuopre in distanza
parte del regio cortile.
Da un lato, eminente ingresso ad interni appartamenti.
Scena prima
Coro
Coro (fra loro)
In segreto a che ci chiama?
Qual arcano asconde il Re!
Di sua viva ardente brama
la ragion sappiam qual è.
Scena
seconda
Coro. Sigismondo, Ladislao, Radoski e seguito, poi Anagilda dallingresso
suddetto
Sigismondo (a parte a Ladislao)
Ah! superato il bosco, o sorte avversa!
vincitor Ulderico
è presso alla città.
Ladislao
(Valga linganno
il turbine a calmar. Già voce a lui
giunse per opra mia, che vive ancora
Aldimira sua figlia.)
Sigismondo
(Ora Egelinda
di regia veste adorna
veder farò. Come da ognun saccolga
la comparsa di lei
ardo veder.) (ad Anagilda chesce)
Ebben?
Anagilda
Qual imponesti,
pronta è, signor.
Sigismondo
Udite o fidi miei.
A tenor degli eventi opra e consiglio
cangiar de il saggio. Barbara vicenda
a ciò move il Re vostro.
Ma pria chegli risolva, udir un voto
brama da voi mentre da voi si mira
loggetto chor qui voffre. Ecco...
Scena
terza
Comparisce Aldimira da Regina. Tutti, ad eccezione di Sigismondo e Ladislao
prorompono
Coro
Aldimira!
(Ella scende tra le festose
acclamazioni.)
Viva Aldimira
nostra Regina!
Da noi sammira
quel tuo gran cor!
Viva Aldimira,
trionfi onor.
Vinse da forte
lavversa sorte:
ha in lei virtude
novo splendor.
Viva Aldimira,
trionfi onor!
Deh a noi la rendi,
giusto signor.
Ladislao
(O vista che magghiaccia!)
Aldimira
(Alma, coraggio!)
Sigismondo
Sì, la Regina vostra
vi rendo, o fidi miei. (a parte a Ladislao)
(Sicuro appieno
dellinganno è leffetto.
Tu quai timposi adempi i cenni miei.)
Ladislao (a Sigismondo)
(Ubbidirò.) (da sé a parte)
(Perder deggio costei.)
Aldimira
(Come attento Radoski
in me fissa lo sguardo!)
Radoski
(E dessa, è dessa...
O miei rimorsi!)
Sigismondo
Ognun parta e sattenda
forse maggior evento. (Partono tutti.)
Anagilda
(O perdute speranze!)
Radoski
(O gran portento!)
Scena
quarta
Aldimira e Sigismondo
Sigismondo
Ella!.. è dessa... io la veggo... io lamo!)
Aldimira
(Forza, forza o cor.)
Sigismondo
(Non potrei
dar fine a mali miei
col chiamarla mia sposa?)
Aldimira
(Ah! perché il fato
un ingiusto, un ingrato
mi sforza ad adorar!)
Sigismondo
(Ma... e sella è moglie?..
Cessi il dubbio.) Egelinda.
Aldimira
Signor.
Sigismondo
Hai sposo?
Aldimira
Lebbi.
Sigismondo
E a te lo tolse?..
Aldimira
Un barbaro destin.
Sigismondo
Puote, se vuoi,
cangiar tua cruda sorte.
Aldimira
Chi mai potria cangiarla?
Sigismondo
Altro consorte.
Aldimira
Altro sposo!
Sigismondo
Mudisti. In te già rendo
la Regina ai vassalli.
Aldimira
Io!.. qual mio merto?
Sigismondo
Sdegneresti il mio soglio?
Aldimira
Io!.. vista appena
da te, signor!..
Sigismondo (con gran passione)
Tinganni.
Più di tre lustri omai
compion già chio ti vidi e tadorai.
Aldimira (affettando la più alta sorpresa)
Come!..
Sigismondo
Sì; che lestinta
infida mia consorte
rivive in te così, che, te mirando,
io vedo lei; quanto Egelinda parla
Aldimira favella
che ritrovo ora in te più cara e bella:
e per colpa del fato
di lei pur vivo amante disperato.
Aldimira (con nobile energia)
Deh! se tal ti rassembro, e tal mi vedi,
deh lasciami fuggir!
Sigismondo
Perché?
Aldimira
Mel chiedi!
Tomba di morte e orrore
schiusa mi veggo al piè:
ed innocente il core
serba candor di fé.
Sigismondo
Tuona tua voce e un gelo
mi scuote e dà terror.
Ah crudo, sallo il cielo!
mi fe tradito onor.
Aldimira
Tradito! Udisti lei?
Sigismondo
Vider questocchi miei... (Interrompendosi vicendevolmente e con impeto di passione.)
Sigismondo (come sopra)
Ah! sei!..
Oh dio, mi scoppia il cor.
Aldimira e Sigismondo
(Sospiro, deliro
di fiero tormento:
e lalma mi sento
languire damor.)
Sigismondo
Deh ricevi il pianto mio!
deh per lei mi da perdono!
Aldimira
(Ah resister non possio...
Sposa amante ancor ti sono.)
Sigismondo
Parla.
Aldimira
Sappi...
Sigismondo
Ebben?..
Aldimira
Che...
Sigismondo
Mami?
Aldimira
Io... (listante non è questo.)
Al dovere or io mappresto.
Sigismondo
Ma che! non bastano
tormenti ancor!
Povero cor!
Che crudeltà!
Aldimira e Sigismondo
Qual tumulto daspri affanni
combattendo, o ciel, mi va!
Affetti teneri
oh dio, tacete!
Voi di questanima
tiranni siete
per una barbara fatalità. (partono per vie opposte)
Scena
quinta
Radoski, poi Anagilda
Radoski
Mingannaste, occhi miei? No, del rimorso
me ne accerta la voce. Essa è Aldimira,
da me, seguace a Ladislao, tradita.
(Esce Anagilda.)
Anagilda (da sé)
(Agitata, smarrita
io non so che sperar.)
Radoski (da sé)
Ah sì, deggio
emendar come posso il fallo mio.)
Anagilda
Radoski, e che? dovrei
paventar duna strana somiglianza?
Radoski
(Simuliam.) Qual tadombra
importuno timor?
Anagilda
Ma Sigismondo
rese pubblico omai che, per suo cenno,
tolta da vil soggiorno,
in corte la Regina or fe ritorno.
Radoski
Ma figlia a Zenovito
sarà sempre Egelinda, e al patrio tetto,
compito il grande oggetto,
ritornerà, vedrai.
Anagilda
Deh! le perdute
speranze renda a me pietoso amore
duno sposo e dun soglio a questo core.
Sognava contenti,
sperava conforto,
ma in seno a tormenti,
ma lunge dal porto
amante infelice
non oso sperar.
Se aspiro ad un soglio
per nobile orgoglio,
gran core mi lice
superba vantar. (parte)
Scena
sesta
Radoski, poi Ladislao
Radoski
O ciel! tu riserbasti
in mie mani quel foglio...
(Esce Ladislao che prende
a sé Radoski e gli parla con tutta la circospezione.)
Ladislao
O mio fedele
Radoski! ella perì!..
Radoski
Qual dubbio mai!
Ladislao
A Sigismondo vanne:
digli che ad Ulderico,
come prima mimpose, or io maffretto,
e che un fausto destino a lui prometto.
(Radoski parte.)
Scena
settima
Ladislao solo
Ladislao
Misero me! mi sento
tutto gelar, se in seno a dubbi miei
laffannoso pensiero io volgo a lei.
Qual nera immago innanzi il mio delitto
presentando mi va! Qual fiera voce
maccusa e mi condanna! Ah il crudo fato
mi rende eternamente sventurato.
Giusto ciel che i mali miei
tu conosci e appieno intendi;
deh la pace a me tu rendi,
deh mi calma per pietà.
Ah se tolto un sol momento
tantorror da me sarà!
palpitar di bel contento
questo core allor potrà. (parte)
Scena
ottava Sigismondo e Radoski
(Sigismondo esce concentrato
in se stesso e fantasticando; poi, a Radoski.)
Sigismondo
Venga Egelinda.
Radoski
(Or tutto io svelo a lei.
O desiato istante a voti miei!) (entra da Aldimira)
Scena
nona
Sigismondo, poi Aldimira e Radoski
Sigismondo (come sopra)
Che più vuoi?.. pur minsegui?.. or io ti sento
parlar in lei: non basta?.. (segue fra se stesso)
(Escono Aldimira e Radoski
inosservati da Sigismondo.)
Aldimira
(Non tradirmi!)
Radoski
(Che dici!.. Avrai quel foglio
che Ladislao, tre lustri già, ti scrisse,
che rifiutasti, e che in mie mani è ancora.)
Aldimira
(Gran dio! quel foglio! Io non lo credo ancora.)
Pronta Egelinda!..
(Sigismondo si scuote,
la fissa un momento senza parlare, poi si volge a Radoski.)
Sigismondo
Affretta
la partenza, o Radoski. (Radoski sinchina e parte.)
Scena
decima
Aldimira e Sigismondo
Sigismondo
Ad Ulderico or or nandiam. Tè noto,
che dei...
Aldimira (vivamente e Sigismondo si confonde)
Stringere al petto
lamato genitor; palese a lui
far la ragion, che lungi dal consorte
mi condannò tre lustri avversa sorte.
Sigismondo
Tanto dir tu non puoi...
Aldimira
Non son io chel bramai; sei tu che il vuoi.
Sigismondo
Avrai cor?..
Aldimira
Di che deve
paventar una figlia?
Sigismondo
E tu lo sei?
Aldimira
Dubbio navresti?
Sigismondo
E sostener tu puoi!..
Aldimira
Non son io chel bramai; sei tu che il vuoi.
Sigismondo
(Mabbandona ragion!)
Scena
undicesima
Detti. Radoski, infine coro e guerrieri che a marcia militare vanno
attraversando il cortile in distanza
Radoski
Alla partenza
son già pronte le schiere.
Sigismondo
Ebben, si vada.
(Radoski parte.)
E tu se core avrai,
se conosci pietà...
Aldimira
Moffendi omai.
Fida ancella ti sono.
Compiango il tuo dolor, gelo a tue pene,
quei che soffri, infelice,
mi piombano sul cor funesti affanmi!..
E dubiti di me? Quanto tinganni.
Ah signor, nellalma mia
tu non leggi, tu non vedi!
Parla in lei, piucché non credi,
pena, affanno, amor pietà.
Tu qual sia mia viva brama
là vedrai... ma il suon ci chiama!.
(Comincia in distanza il
suono di marcia, che interpollatamente accompagna col coro il resto dellaria.)
Fra larmi intrepida
ti seguirò.
Da forte i perfidi
combatterò.
Mi dice il core,
che un dolce amore,
che la pietà,
di due bellanime
trionferà!
Coro
Dallori nobili
vantiam lonor.
Campo di gloria
apre il valor.
Di Marte indomito
arda il furor.
Costante e impavido
saràl mio cor.
Aldimira
Al campo, al campo
chiama il valor.
Costante e intrepido
saràl mio cor. (Accompagnata da Sigismondo parte Aldimira, unendosi al corpo di milizia
che segue tuttora a passare.)
Vallone diviso da montagne, ed in cui si discende per varie strade
tagliate nelle medesime.
Da una parte sta attendato lesercito dUlderico, dallaltra
quello di Sigismondo.
Scena dodicesima
Ulderico al piano con seguito, poi Ladislao da una montuosa
Ulderico
Venga pur Ladislao. (ad una guardia che passa dalla parte di Sigismondo)
Vive mia figlia?
Io rivedrò Aldimira? A Sigismondo,
poiché me la serbò, tutto perdono,
suocero, amico e difensor gli sono.
(Comparisce Ladislao che
scende.)
Ladislao
(O lei si perda, o incerti ed affannosi
saran sempre miei giorni.)
Signor...
Ulderico
Ah Ladislao, dovè mia figlia? (Ladislao conserva laria della più affettata renitenza
a parlare.)
Tu taci?.. mi spaventi...
Donde il silenzio?
Ladislao (con emozione)
E affetto,
è riverenza alla memoria acerba
e cara un tempo di tua regia figlia.
E... chio mentir non so...
Ulderico
Che dici mai?
Ti spiega; il chiedo, il voglio.
Ladislao
Può costarmi la vita un solo accento
di verità.
Ulderico
Il segreto
più geloso ti giuro.
Ladislao
Ebben, mascolta: (colla più grande circospezione)
Per gelosa mania (fremo nel dirlo),
tre lustri son, perir fe Sigismondo
la tua Aldimira.
Ulderico
Oh dio!
Ladislao
Poiché perduto
ora si scorge, a sua salvezza in opra
ei pon linganno.
Ulderico
E come?
Ladislao
Zenovito
vassallo suo ha una figlia
chEgelinda sappella. Ad Aldimira
rassomiglia così, che unaltra lei
la crede ognun. Tu stesso, se la vedi,
tua figlia in Egelinda e senti e credi.
Ecco la trama ordita. A te Egelinda
ora da Sigismondo, qual tua figlia,
guidata fia, perché, ingannato appieno
tu placato lo stringa e amico al seno.
Ulderico
Tantoffesa!.. Tal scherno... Ecco lindegno!
(Odesi una marcia in poca
distanza, e subito dopo scendono Sigismondo e Aldimira con seguito.)
Ladislao
Temi un guardo rubello,
che a sedurti ne vien...
Ulderico
Che oggetto è quello!
(Al primo incontrarsi di
Aldimira con Ulderico, questi resta come attonito a considerarla, e non
si muove ad onta chella saffretti a lui stendendogli le braccia.)
Scena
treicesima
Detti
Aldimira (resta anchessa attonita)
Genitor... deh vien!.. tarresti?..
Sigismondo (sorpreso altamente)
Ecco, a te la figlia io rendo...
Ladislao (simulatamente)
Deh signor! ché non tappresti?..
Ulderico (incantanto, guardandola)
(E Aldimira, o a lei somiglia?)
Aldimira, Sigismondo
e Ladislao
(Qual silenzio periglioso!
Qual suo nero turbamento!
Vacillante in tal momento,
e tremante il cor mi sta.)
Ulderico
(Qual sembiante periglioso!
Qual terribile cimento,
vacillante in tal momento
e tremante il cor mi sta.)
Aldimira
Dammi un paterno amplesso,
amato genitor.
Sigismondo
Deh a voti miei ti rendi,
deh mi ridona amor.
Ulderico
(Io vedo in lei mia figlia...
ma può tradirmi il cor.)
Ladislao (fingendo con Ulderico)
Ceda tua destra armata,
calma quel tuo rigor.
Ulderico
(Scopriam se inganno è questo.)
Aldimira
Padre...
Ulderico (in tono severo)
Egelinda!
Aldimira, Sigismondo
e Ladislao
Quale?
Ulderico
Tu figlia a Zenovito.
Aldimira
Io? Tua.
Ladislao (fingendo con Sisgismondo)
(Destin fatale!)
Ulderico
No, mia.
Sigismondo
(Chi mha tradito!..)
Aldimira
Gran cose ho a palesarti...
Son tua, ne avrai gran prove...
Ulderico
Ebben, se il sei, va dove
ti chiama e core e onor.
Aldimira (afferrando Sigismondo)
Lui desti a me consorte:
noi siamo unalma sola;
e da lui sola morte
dividerà il mio cor.
Ulderico
Tu al nemico!.. allarmi, allarmi...
Tenti invan di lusingarmi...
Piombi il fulmine di morte!
Io non sento che furor.
Aldimira
Padre!.. sposo!.. non lasciarmi.
No, non devi rifiutarmi...
Piombi il fulmine di morte!
Pera un empio traditor.
Sigismondo e Ladislao
Se lo brami, allarmi, allarmi...
Ma tu devi pria ascoltarmi...
Piombi il fulmine di morte!
Io non sento che furor.
(Alla parola «allarmi»
ecc. sattaccano gli attori ed Aldimira cerca frapporsi. Alla stessa
parola ambedue gli esercito scendono al piano, e terminata appena la stretta
del quartetto, attaccano la battaglia. Gli attori di disperdono, e gli
eserciti stessi entrano battendosi.)
Scena
quattordicesima
Radoski, poi Ulderico con seguito
Radoski
Giusto ciel! qual mia sorte! dAldimira,
della Regina mia già in mano è il foglio
opra di sua salvezza!
(Esce Ulderico.)
Ulderico (savvede di Radoski)
Per quella via si pieghi...
Renditi prigionier.
Radoski
Chi a me limpone?
Ulderico
Ulderico.
Radoski
Ah signor! Tu dAldimira
padre...
Ulderico
A che rinnovar! non più. Tarrendi,
o qual nemico...
Radoski (depone la spada)
Un prigioniero, un servo
in me toffro, e...
Scena
quindicesima
Detti. Ladilao
Ladislao
Radoski!..
Signor, è un mio fedele.
Ulderico (a Radoski, che fa un atto segreto dindignazione)
A tanto amico
io dono la tua vita. (a Ladislao)
A noi la sorte
propizia arride.
Ladislao
E dEgelinda sai?..
Ulderico
Nulla.
Ladislao
Di lei, signor, uopo è si cerchi.
Se non giunga in tue man, tu ben conosci
quai potria danni oprar quella possente
sua somiglianza.
Ulderico
E vero,
ed a ciò mi dispongo. Tu medesmo
cercala, e quando in tuo poter lavrai
arbitro appien di lei grande sarai. (parte con Radoski e seguito)
Ladislao
Io larbitro di lei!
Grande allora sarò! Come il desio
dellimpresa maccende,
e maggior di me stesso ora mi rende! (parte coi seguaci)
Scena
sedicesima
Odesi rumor darmi in lontano, dopo cui coro in gran distanza,
indi Sigismondo, poi Ulderico con seguito: infine Aldimira e Ladislao
Coro
O sorte barbara!
Fuggasi, fuggasi!..
(Esce Sigismondo spiegando
tutto il disordine della sconfitta. E solo.)
Sigismondo
Vincesti, iniqua sorte! ecco distrutte
sul fior le mie speranze!.. I suoi trofei
spiega dovunque morte!..
Ebben, con alma forte
offriamo il sen di mille acciari al lampo,
e segni gloria il mio morire in campo. (va per salire, e comparisce il coro dalla montagna)
Coro
Ah fuggi!.. ah salvati!..
Scampo non vè!
Sigismondo
Vil non è Sigismondo. Sia funesta
la sorte pur, ei vuol pugnar... (per andare)
(Esce Ulderico, con seguito,
che disarma Sigismondo.)
Ulderico
Tarresta!
Si disarmi.
Sigismondo (fremendo)
O destino!
Ulderico
Poi la donna...
Ladislao (di dentro)
Inseguitela!
Aldimira (di dentro)
Soccorso!
Sigismondo (smaniosissimo)
Si persegue Egelinda!..
Ladislao (di dentro)
Viva o morta la voglio...
Aldimira (esce inseguita da Ladislao, che tenta di trattenerla) Lasciami, traditor!..
Sigismondo (contro Ladislao)
Olà! che fai?..
Ladislao
Il Re!.. oh dio!..
Ulderico
Si soccorra...
(Ladislao, nel movimento
suo di trattenere Aldimira e nellatto che dessa gli sfugge, sinciampa
e rotoloa giù dal pendio. Viene raccolto dalle guardie che lo fanno
sedere su dun masso.)
Aldimira
Ei mi volea estinta!..
Sigismondo
Empio! mi rendi
ragion dellopre tue...
(Ladislao cogli occhi incantati
indica desser in pieno stordimento per la caduta.)
Parla... mintendi?
Ladislao (parla come uomo fuori di sé) Sì... Aldimira... tre lustri
son già che lho tradita... ella è innocente...
ho ingannato il mio Re!..
Sigismondo
Empio!..
Ulderico (trattenendolo)
Ti frena...
Aldimira
Rendimi la mia gloria!..
(Sigismondo vorrebbe parlare,
ma non glielo permettono.)
Ulderico
Dammi la figlia mia...
Aldimira
Consorte ingrato...
Ulderico
Da me tinvola!...
Sigismondo (a Ladislao)
Io sono un disperato!
Alma rea! il più infelice
son per te dogni mortale!
E per me già nulla il mondo!
O dolor che non ha eguale!
(Ladislao viene circondata
dall guardie.)
(ad Aldimira e ad Ulderico)
Il rimorso, il pentimento
son tiranni del mio cor. (Sigismondo resta in oppressione.)
Coro
Chi non piange al suo tormento!
Chi mai regge a tanto orror!
(Sigismondo si scuote dal
suo abbattimento e parla verso Aldimira.)
Sigismondo
Ella modia!
Aldimira
(Ah no, tadora!)
Sigismondo
Mabbandona!
Aldimira
Ah no, tinganni!
Sigismondo
Ciel! che dici!
Aldimira
Io tamo ancora.
Sigismondo
Tu sei mia! Aldimira Sì, tua son io.
Sigismondo (ad Aldimira)
Ah se mami, idolo mio,
qual maggior felicità!
Più non sento le mie pene,
più bramare il cor non sa. (ad Ulderico)
Fremi pur, io non ti temo,
gloria morte a me sarà.
Coro (ad Ulderico)
Cedi omai, se giusto sei: (a Sigismondo)
Sì che merti amor, pietà.
(Sigismondo parte fra le
guardie.)
Scena
ultima
Tutti successivamente
Ulderico
E tu che per salvarlo
un inganno tentasti...
Aldimira
E qual? Tua figlia
Aldimira son io. Vedine prova
più dognaltra maggior. (dà un foglio ad Ulderico che lo legge e mostra il più
alto sdegno)
Potria quel foglio
posseder altri al mondo
fuorché Aldimira?
Ulderico
No! ma chei sia scritto
da Ladislao chi lo assicura?
Aldimira
O quanti!..
Lo stesso Ladislao... sì, lui...
Ladislao (sapre il cerchio, e Ladislao savanza mal reggendosi)
Lasciatemi...
La sento... è lei...
Aldimira
Che veggo!..
Ladislao
La vendetta del ciel, che sua tremenda
mano ultrice già stende,
punisce un empio e a cari tuoi ti rende.
Ulderico (a Ladislao)
Odi e conosci?
Ladislao
Sì.
Ulderico (gli fa vedere il foglio avuto da Aldimira)
Scrivesti?
Ladislao (inorridito, volge gli occhi altrove)
Oh dio!
Qual oggetto dorrore al guardo mio!
Sì che mia man tiranna
vergò il foglio, ed in lui la mia condanna.
Ulderico
Ah figlia! (sabbracciano)
Aldimira (smaniosa) Ah padre! e chi mi dà il consorte?
Ulderico
Ei venga. (Ulderico fa cenno ad una guardia che parte.)
Ladislao
(O miei rimorsi! o mio tormento!
Da mille smanie lacerar mi sento.)
(Esce Sigismondo che viene
incontrato vivamente da Aldimira e Ulderico; esce Radoski con lui.)
Ulderico
Suocero!..
Aldimira
Sposo!
Sigismondo
E vero?.. mingannate?..
Ulderico
No, chè mia figlia, ed innocente è lei.
Sigismondo
Vola agli amplessi miei!.. (Precipitano fra le braccia luno dellaltra.)
Ladislao
(O vista! o mio delitto!)
Aldimira
Poi noto vi farò...
Sigismondo
Che più mi resta
a sapere o bramar?
Ulderico
Ma dun fellone...
Aldimira
Deh! per voi sia compita lopra...
Sigismondo
Tintendo. Ei si riserbi in vita.
Ma in carcere da poi
abbia la pena ne rimorsi suoi.
Aldimira, Sigismondo
e Ulderico
Qual felice amico giorno,
che mi rende ognor la calma!
Al suo bene unita lalma
ah non sa che più bramar.
Ladislao
(Qual funesto avverso giorno,
che mi toglie ognor la calma!
da sue pene vinta lalma
ah non sa che più sperar.)
Aldimira, Sigismondo
e Ulderico
Giorno più tenero,
più bel sereno
non vide splendere
la fé, lamor.
Aldimira
Ti stringo amabile
mio sposo al seno!
Per te più fervido
sento lardor!
Aldimira, Sigismondo
e Ulderico
Giorno ecc.
Sigismondo
Rendi questanima
felice appieno,
vita adorabile
di questo cor.
Aldimira, Sigismondo
e Ulderico
Giorno ecc.
Ladislao
Un raggio splendere
vedessi almeno
nel mio terribile
fiero dolor!
Aldimira, Sigismondo
e Ulderico
Giorno ecc.
Tutti
Laspre pene, i lunghi affanni
delle oppresse alme innocenti
premia il ciel di bei contenti,
di maggior felicità.